MARCELLO MIO

di Antonietta Magda Laini

Christophe Honoré rende omaggio a Marcello Mastroianni nel centenario della nascita con un film che si sviluppa in modo a volte onirico, a volte scherzoso e surreale.                                                  

Chiara Mastroianni e sua madre Catherine Deneuve conducono il racconto che si muove tra Parigi, Roma e Formia, insieme agli attori francesi Fabrice Lucchini, Melvil Poupaud e ancora Stefania Sandrelli e la regista Nicole Garcia.

 Notevole l’intepretazione della figlia Chiara che si cala nei panni del padre, vestendosi, muovendosi e parlando come lui, decidendo di farlo rivivere attraverso sé stessa. È lei ad affermare “….mi sono lasciata invadere da mio padre, possedere da un fantasma, Honoré mi ha dato la possibilità di ritrovare delle sensazioni conosciute”. 
L’impegno e la forza con cui Chiara attua la trasformazione convincono chi la conosce fino al punto di chiamarla Marcello e pensare che sia proprio lui. 

La scelta del regista non è stata di preferire la strada del documentario o del biopic ma l’originale trasformazione della figlia che appare nello sviluppo del film sempre più conformarsi alla personalità del padre. Persino alcuni tratti del viso, l’espressione degli occhi, l’atteggiarsi della bocca in Chiara riportano a Marcello; decisamente rivela maggiori affinità fisiche e caratteriali con un padre di tale levatura piuttosto che con la madre Catherine. Vi è un’estrema somiglianza fra i due, evidente anche senza il lavoro di trucco sull’attrice. Il completo nero che indossa con la camicia bianca, il cappello e gli spessi occhiali, non solo la riportano all’attore/padre ma evocano anche i personaggi da lui interpretati: si ripensa al Ferdinando Cefalù di Divorzio all’italiana, al Guido Anselmi di Otto e mezzo, al Marcello Rubini della Dolce vita e altri ancora. 

Questa decisione di celebrare il divo degli anni Sessanta attraverso l’immedesimazione della figlia poteva apparire come un rischio ed invece è risultata particolarmente singolare con un tocco di fantasia. Solo verso la fine si è un poco perso  l’equilibrio tra realtà, ironia e magia creando un “pastiche”  risolto, tuttavia, con l’entrata in mare di Chiara che,  dopo essersi spogliata degli abiti di Marcello, si libera finalmente di una personalità altra e riconquista il proprio essere.

Si deve comunque sottolineare l’eccessiva lunghezza del film dovuta a scene che potevano, forse, essere tagliate senza che il prodotto ne risentisse e che lo avrebbero certamente alleggerito o scene in cui i personaggi cantano e non risultano ben inserite nello sviluppo di ciò che si racconta. Recitazioni forzate, artificiose, compresa l’apparizione di Stefania Sandrelli in un programma televisivo in cui Chiara/Marcello è ospite.

Il film risulta, infine, un omaggio sia a Mastroianni sia ai film che lo hanno reso eterno: basta abbandonarsi al viaggio surreale che Honoré propone cancellando ogni confine tra realtà e finzione.  

 Marcello mio

Anno: 2024

Regia: Christophe Honoré

Attori:

Chiara Mastroianni, Catherine Deneuve, Fabrice Luchini, Nicole Garcia, Benjamin Biolay, Melvil Poupaud, Wilfried Capet, Stefania Sandrelli, Hugh Skinner

Paese: Italia, Francia

Durata: 120 min

Distribuzione: Lucky Red

Sceneggiatura: Christophe Honoré

Fotografia: Fabio Zamarion

Montaggio: Chantal Hymans

Musiche: Alex Beaupain

Produzione: Les Films Pelleas in coproduzione con Bibi Film e Lucky Red con Rai Cinema

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